28.8.08

Zucchero


Siamo talmente assuefatti all'indifferenza umana, al modo così superficiale che abbiamo di trattare i rapporti che instauriamo con gli altri, che quando intravediamo dell'inaspettata dolcezza, non sappiamo cosa pensare. Come giudicarla. Abituati ormai a vedere meschinità in ogni risvolto del nostro vivere, allenati alla diffidenza come ad uno sport agonistico, rimaniamo spiazzati da qualcosa che "minacci" calore umano.. Ne diffidiamo. E' inevitabile, ormai è la nostra natura. Ci scervelliamo alla ricerca del secondo fine. Perché, dai, ci dev'essere per forza un secondo fine! Siamo cresciuti sentendoci ripetere da tutti che nessuno regala niente a questo mondo. E, ancora più importante, di non accettare mai caramelle dagli sconosciuti. La difesa dalla minaccia dell'Ignoto è diventata la nostra pratica quotidiana.
E se invece fosse davvero solo un po' di dolcezza?
Provo a fare uno sforzo, ad andare contro quella che ormai è diventata la mia natura di persona che diffida dalle persone. Recuperare un po' di sana ingenuità. Provare a dare fiducia senza motivo per farlo, senza avere un'assicurazione in carta bollata che non ne riceverò alcun danno fisico o psicologico. Provare, una volta tanto, a lasciare i piedi di piombo a casa, ed indossare quelli di piuma. Vedere se si cammina meglio. Almeno per una volta.
Forse allora si potrebbe prendere in considerazione la folle ipotesi che ci sia ancora qualcuno in grado di darti dolcezza senza un motivo materiale.. Così, per il piacere di farlo. Magari nella speranza di riceverne un granello in cambio. Non chiede poi tanto. Credo che farò uno sforzo..