27.7.08

La scoperta e la corda


Quando tra Lui e Lei scatta l'alchimia, l'aria cambia sapore.
Viene attraversata da una corrente che pare palpabile, tanto è concreta. Lui elabora il pensiero, Lei lo coglie e lo fa proprio.
Ma fintanto che si sta in equilibrio sul limbo delle sensazioni, rimangono solo pensieri. Perché Lui sta ancora assaporando quel gusto zuccherino che il piacere della scoperta, di quella scoperta, lascia in fondo al palato.
E Lei si limita per il momento ad abbassare lo sguardo ed increspare il sorriso, vezzosa timidezza, per il piacere della scoperta, di quella scoperta. Ma, per ora, solo lampi di pensieri.
Lui e Lei stanno ancora ai due capi opposti del filo, ognuno risolutamente ancorato alla propria piattaforma. Sotto i piedi, rassicurante stabilità.
Ma l'aria ha ormai cambiato sapore, e Loro l'hanno sentito. La corrente preme con gentile ed irremovibile insistenza, come mano invisibile sulla schiena.
Ineluttabilità delle sensazioni, contro cui la razionalità umana è come formica contro il vento quando annuncia tempesta. Stupido resistere. Inutile aspettare.
Lui solleva il piede destro dalla piattaforma, per poggiarlo, calmo ma senza esitazione, sulla corda, che immediatamente si inclina ed inchina, succube sotto il suo peso.
Un piede qua ed un piede là. Una metà che significa già un tutto.
All'altro capo, Lei ha osservato la scena, e sorride perché, paradossalmente, la conferma della sensazione è riuscita comunque a stupirla.
E la risposta è naturale, quasi ovvia. Non obbligata, ma dovuta.
Ed il piede destro abbandona la piattaforma, e cambia di nuovo l'equilibrio di quel filo, non più inchinato da una parte, ma in egual modo abbassato sotto egual peso.
Un passo avanti, e l'altro piede avanti al primo.
La linea cambia angolazione ad ogni movimento. Trapezio che diventa triangolo. Bruco che diventa farfalla. Sotto la gravità di quei due corpi che si attraggono come il magnete ed il ferro. Come Lui e Lei. E l'importante non è quando s'incontreranno, nel punto più basso della corda, e nel momento più alto di quella danza. Non è quello l'importante, perché, per allora, Essi si saranno già abituati al sapore caldo e conosciuto della vicinanza, come a quello del pane. Buono, certo, Rassicurante. Ma ben diverso e distante da quel gusto zuccherino che solo il piacere della scoperta, di quella scoperta, lascia in fondo al palato.

23.7.08

Puzzle


Le persone sono come le tessere di un puzzle. Ognuna diversa dall'altra. Ed ognuna combacia solo con poche altre. Puoi provare infinite combinazioni.. ed alcune volte ti sembrerà perfino di aver trovato la giusta combinazione, per poi accorgerti che su un lato forza un po' troppo e, no, quello non è l'ordine giusto.. quei due pezzi non stanno bene insieme. E riparti alla ricerca del tassello giusto..
Provare le infinite combinazioni possibili in una scatola di tessere da puzzle è, secondo me, il gioco della vita.. Io sono una di quelle tessere, e, alla fine della mia esistenza, avrò gli angoli un po' smussati, i lati sgualciti ed un tantino rovinati da quel continuo provare e riprovare, inarrestabile e alle volte frenetico, quella ricerca quasi disperata della giusta combinazione.
Però, se mi si desse la possibilità di scegliere tra quell'estenuante ricerca e l'occasione di trovare al volo quei pochi e rari pezzi con cui andare d'accordo, non credo che accetterei lo scambio. Perché, alla fine, ognuno di quei tentativi, ogni piccolo pezzo di cartone preformato, ogni singola persona, benché non sia quella perfetta per te, può darti qualcosa. Magari, anzi, probabilmente, sgualcirà i tuoi fragili lati di cartone, toglierà un po' di colore dalla tua superficie ben disegnata. Ma è il gioco della vita: le persone che incontriamo, con cui proviamo a combaciare, ci regalano una parte di loro, in quel buffo tentativo. Forse ci faranno un po' male, ci faranno perdere dei piccoli brandelli della nostra personalità (perché tradiranno la nostra fiducia o intaccheranno il nostro sano desiderio di vivere).. Ma pensiamola un attimo dall'altra ottica: anche noi, nel medesimo momento, forziamo la loro personalità. Ma, allo stesso tempo, lasciamo un po' della nostra sul loro perimetro..E' uno scambio abbastanza inevitabile. A volte, lascia un po' acciaccati; e ripartire, dopo, è più complicato. Ma si continua, perché siamo nati per questo.
La cosa buffa, o paradossale, è che puoi arrivare alla fine dei tuoi giorni senza aver trovato le tessere combacianti, quelle perfette per te. Ma non rimpiangerai la tua vita, perché ne avrai trovate altre mille imperfette, che forse, però, valgono di più.