13.6.08

Limpidi come l'acqua sporca..

E' forse una delle cose che mi dà più fastidio nelle persone: quel disperato e affannoso bisogno di cercare scuse (spesso imbarazzanti quanto fuori luogo) per giustificare un'opinione, una posizione, una volontà personale. Basterebbe dire: questo non mi va/non mi piace/non mi sta bene, perchè è così. Punto.
E invece no. Più sono "adulti" (o così amano definirsi), più sono convinti della necessità di avvolgersi in pesantissimi mantelli di scuse.. come se ci fossero da nascondere chissà quali "verità scomode".. Sono cose che proprio non concepisco. Posso capire che a volte con degli estranei senti il bisogno di "smussare" la realtà, perchè troppo personale, o imbarazzante, o per buona creanza. Ma con un parente, un amico stretto, un conoscente fidato.. perchè non essere onesti? Ci sono già tanti problemi e inconvenienti nell'arco di 24 ore.. Perchè crearsene un'altra montagna con scuse, scusette e bugie? Che spreco di tempo e di energie! Se tutti fossimo un po' meno preoccupati di "fare bella figura" con degli emeriti sconosciuti (che poi, parliamoci chiaramente, di noi se ne strafregano!!), non saremmo così terrorizzati all'idea di vivere onestamente, alla luce del sole, ogni piccolo e normale aspetto della vita quotidiana.
Che poi, come dice sempre mia nonna, ci si deve vergognare solo di rubare!!

12.6.08

Leggere se stessi negli altri

E' una cosa che mi stupisce sempre, leggere parole altrui e trovarci sensazioni che provo anch'io, scritte nel modo esatto in cui avrei potuto scriverle io. Perchè è così che le sento, e così le avrei scritte. Bé, colpisce quando quelle parole le vedi scritte dalla mano di qualcun altro, soprattutto da qualcuno che non conosci affatto.
Oggi ho letto il post di una ragazza, nel suo blog, e mi ha fatto sorridere leggerlo: sorridere, perchè è bello trovare una parte di sé negli altri; sorridere, perchè è sempre una buona lezione per il nostro ego rendersi conto di non essere così "speciali", di essere come tanti altri, nel nostro essere unici. Una bella lezione di modestia e di umiltà, che va presa come un modo per avvicinarsi agli altri, invece che cedere alla tentazione di salire un gradino più in alto.
Quelle parole avrei potute scriverle io, ma le ha scritte lei. E invece di rimanerci male per questo, sorridere, sapendo che se quella persona sa scrivere le mie sensazioni così bene, le può anche capire altrettanto bene.. E questa è una cosa che non succede così spesso..

11.6.08

"Omocentrismo"

E' possibile provare invidia verso una persona a cui vuoi bene, che rispetti, per cui provi un affetto profondo?
Forse, se me lo fossi chiesto anche solo ieri, mi sarei risposta, da brava ipocrita perbenista: "Nooooo, se provi un sentimento così negativo, vuol dire che non vuoi davvero bene a quella persona!".
E invece si può. E mi faccio anche un po' schifo a dirlo, o meglio, a provarlo. Ma è così. Me ne vergogno, ma io oggi ho invidiato una persona a cui voglio molto bene, perchè ha avuto qualcosa che io desidero ardentemente, da molto tempo. L'ho invidiata. E prima di pensare alla sua felicità, e al piacere di poter condividere con lei questo momento della sua vita, il mio primo, meschino pensiero è stato: "Perchè a me no??". Sono una persona cattiva per questo? Non lo so. Sono sicura di voler bene a questa persona. Ed ora, con più lucidità e raziocinio, sono contenta per lei, sinceramente. Ma la mia prima, istintiva ed umana reazione è stata un'altra.
Non cerco l'assoluzione per il mio "peccato". Immodestamente, ritengo di avere sufficiente intelligenza per capire da sola che un atteggiamento del genere è più che normale. Perchè siamo esseri umani, e come tali, siamo sempre un po' meschini. Sempre un po' egoisti. Perchè l'uomo è "omocentrico": e se io mi chiamo Luisa, il mio mondo girerà intorno a Luisa. Se io mi chiamo Mario, il mio mondo girerà intorno a Mario. Sono convinta di questo.
Ma tutto ciò non mi fa vergognare di meno per quello che ho provato, senza riuscire a soffocarlo, oggi. E quello che mi infastidisce di più è che, probabilmente, se domani ricapitasse una situazione simile, proverei il medesimo sentimento. Perchè sono umana? Perchè è il mio carattere? Perchè ognuno ha dei difetti? Non lo so, non lo so proprio. So solo che oggi ho invidiato una persona a cui voglio bene, e mi sento una stronza per questo.

8.6.08

Scintille - Parte II

Mi sono accorta che il colpo di fulmine (sottolineiamo ancora: non si parla di innamoramento/amore /attrazione /ecc.. o, almeno, non per forza..) è come un bambino: ad un certo punto, si sa, nasce. Qui però c'è una piccola differenza: di regola, un colpo di fulmine non te lo aspetti, ti capita un po' tra capo e collo.. direi che è una sua caratteristica base.. mentre il bambino, , di solito, lo sai prima quando deve nascere....!
Ma, come fa il bebè, il fulmine appena nato inizia a crescere.. Non rimane sempre allo stadio base.. no, se hai la possibilità di nutrirlo (a meno che l'incontro-scontro con la Persona non sia stato il primo e l'ultimo..), lui cresce.. Un'ulteriore fase, dopo l'interesse-curiosità verso la Persona, è quella in cui tu, povera creatura ogni giorno più coinvolta in un gioco a mosca cieca (che poi non avevi neanche chiesto..), inizi, nella maniera più dolce ed ingenua del mondo, a preoccuparti per quella Persona.. Eh già, capita anche di questo: neanche la conosci, se non a livello superficiale, ma ti basta sapere qualche dettaglio, neanche troppo personale, della sua vita, per prendertene carico, almeno nei tuoi pensieri. E pensi. Pensi se in questo momento starà bene o sarà triste. Pensi se oggi avrà pianto. Pensi a quello che starà passando in questo esatto momento. Pensi se la notte scorsa avrà dormito bene o sarà stata agitata.. Pensi.
Sprechi, se così si può dire, i tuoi pensieri più sinceri per una persona che magari, anzi, probabilmente, a te non pensa proprio! Non per cattiveria, bada bene, ma semplicemente perché tu non hai lasciato nei suoi occhi quell'impronta scura e definita che invece lei ha lasciato nei tuoi. O magari la puoi anche aver colpita (in questo pensiero ti crogioli per l'altra metà della giornata, quella in cui non ti stai preoccupando per lei..), ma avrà anche altre cose a cui pensare (lei...). E intanto tu pensi...

5.6.08

Scintille


A volte, piuttosto raramente a dire il vero, capita d'incontrare una persona che ti colpisce. Molto semplicemente, senza bisogno di particolari stratagemmi, si infila nella sfera della tua attenzione, trova un posticino libero e vi si accomoda, aspettando che la tua attenzione diventi interesse, poi curiosità, infine desiderio di conoscerla. Perché ha qualcosa, ma poi che cosa non lo si capisce mai, che la fa stagliare sopra gli altri di mezzo metro. Ed è un qualcosa di cui essa non è nemmeno conscia, e che forse vale solo per te, e non per tutti: magari, quella stessa persona passa inosservata come il più anonimo dei volti agli occhi di chiunque altro. Ma non ai tuoi. Lì rimane impressa come quando guardi dritto in faccia il sole, e lui, accecandoti, lascia la sua tonda immagine stampata in negativo sotto le tue palpebre. Così funziona.

Il più delle volte di quella persona non sai niente, se non quel poco che ha a che fare con il luogo o la situazione in cui l'hai incontrata. Ma se la tua attenzione diventa interesse e poi, piano piano, curiosità, allora inizi ad informarti, perché, cavolo, vuoi proprio capire cos'ha quella persona di così fuori dal comune per averti colpito! Vuoi sapere come si chiama, per dare un nome a quel volto che torna insistente nei tuoi pensieri. Vuoi sapere quanti anni ha, che fa nella vita, perché era lì. Che tipo è. Ci vorresti scambiare qualche parola, per vedere se è davvero come te la eri immaginata (perché, quando inciampi in una persona così, scatta subito un meccanismo d'immaginazione che ha dell'incredibile, da far invidia anche a tua nonna, quando si mette a prevedere le prossime puntate di Beautiful!!). Ma, sopra ogni cosa, oltre al desiderio di avere informazioni su di lei, di conoscerla, di parlarle, oltre tutto questo, c'è una cosa che aneli con tutto te stesso: di piacerle. Per poter poi leggere nel suo sguardo quello stesso rispetto e quella stessa considerazione che nutri per lei. Anche se è un'emerita sconosciuta. Ma una sconosciuta il cui giudizio, per qualche oscuro motivo (alchimia? casualità? destino?), diventa improvvisamente per te di fondamentale importanza.

Qualcuno lo chiama colpo di fulmine. Ok, va bene, rende l'idea.. a patto che non sia sinonimo d'innamoramento uomo/donna.. ma piuttostodi una scintilla improvvisa e imprevista fra due persone (qualunque sia il loro sesso) che sarebbero potute rimanere due perfette estranee, e invece no. Chissà perché, poi..