26.5.08

Pomeriggio di fine inverno

Venerdì 2 Febbraio 2007: Il sole delle quattro del pomeriggio, quando l’inverno sembra già lasciare il palcoscenico alla primavera, è come una di quelle sciarpe leggere, che avvolgono in una lieve e rassicurante sensazione di calore…non solo sulla pelle, non solo sulle guance, ormai abituate ad essere schiaffeggiate dal gelo metallico del vento di gennaio.. E’, piuttosto, quel calore che, dalla superficie, penetra sempre più nel profondo.. e, dopo un soffio di tempo, ti ritrovi con gli occhi che lacrimano per i raggi del sole, ma la sensazione di poter finalmente tirare il fiato, anche solo per un attimo…un momento di pace..
Anche se la musica mi rimbomba nelle orecchie ed il rabbioso abbaiare dei cani fa da sottofondo.. per me questa è pace, è serenità.. E’ la piacevolezza di un attimo, l’appagamento per aver rubato una manciata di minuti ad un pomeriggio banale, prendendolo di sorpresa..
Mi viene naturale, alle volte, perdermi dietro i contorni confusi di questa sottesa malinconia, se così si può definire, che pervade il pomeriggio di una luminosa giornata di fine inverno.. Ne rimango così affascinata.. Dipende forse dall’essere giovane, è quindi un’influenzabile sognatrice? O da una sensibilità tipicamente femminile? O forse è un istintivo bisogno di ricercare il contatto con quella Voce, quella creatura temuta e miscreduta, chiamata Anima?
Che discorsi filosofici.. E pensare che volevo solo sedermi per terra, al sole, con la musica nelle orecchie e penna&foglio tra le mani.. La Voglia di scrivere, non importa cosa, di scrivere per il piacere di farlo, di vedere la punta della penna lasciare la sua precisa scia nera sulla superficie del foglio.. Come un bastone traccia il suo percorso, incidendolo sulla sabbia in riva al mare, in una serata di fine estate.. Disegna linee e lettere, parole donate al vento e all’acqua salata, che, leggendole, le nasconderà per sempre agli occhi altrui..
Ed intanto il sole tramonta.. l’inverno si toglie lentamente il velato drappeggio preso in prestito dalla primavera. Mi accorgo di aver perso la sciarpa leggera che mi riscaldava dentro e fuori.. Chissà se domani il sole la avvolgerà nuovamente su di me..?

1 commento:

  1. Quello che hai scritto qui ti rappresenta molto...credo che sia tu... non so, magari è perchè ti conosco, ma queste parole sono colroate ed hanno i tuoi colori...e se non ti conoscessi ti immaginerei così come sei davvero....
    Brava Bea...sei proprio una scrittrice!!!!!

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